Città di Castello - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
PORTA SANTA MARIA  Il cuore della città pulsa nel nucleo centrale caratterizzato dai monumenti più importanti, da corsi e piazze che racchiudono il patrimonio architettonico più cospicuo e dove tuttora si svolge la vita di relazione della città.
 Simbolo di Città di Castello è senza dubbio il gruppo ci campanili che la rende immediatamente riconoscibile e che rappresenta una sorta di “summa” delle sue stesse vicende storiche, fortemente caratterizzate dalla contrapposizione tra il potere civico e quello religioso.
PORTA SANTA MARIA
 Dalla nitida mole geometrica, possiede ancora il fiero aspetto di fortificazione, con singolari merlature angolate. Si staglia in tutta la sua solennità sottolineata dal bruno cromatismo del cotto compatto: la rocca (seconda metà del ’300) è in pratica l’unica delle quattro principali (San Florido, San Giacomo, Sant’Egidio) ad essere rimasta in ottime condizioni, dopo il recupero dell’arco di accesso, gravemente danneggiato dagli eventi bellici.
CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE
 La chiesa di Santa Maria Maggiore è stata edificata tra la fine del ‘400 e l’inizio del ’500 sul luogo ove sorgeva una piccola chiesa duecentesca. Elegante struttura di stile tardo-gotico con motivi rinascimentali, la chiesa è testimonianza dell’architettura dell’era dei Vitelli. Fu voluta da Niccolò Vitelli per celebrare la vittoria sui papalini Giustini. Interno a tre navate sostenute nelle volte a costoloni a sesto acuto. Nella cappella absidale di sinistra una di tardo stile peruginesco.
PALAZZO VITELLI ALLA CANNONIERA PALAZZO VITELLI ALLA CANNONIERA
 Così chiamato perché sul luogo sorgeva un deposito (o una fonderia) di cannoni, è uno dei cinque Palazzi che la famiglia Vitelli eresse a Città di Castello tra la fine del ‘400 e la seconda metà del ‘500. La facciata principale è decorata a graffito su disegno del Vasari e si affaccia su un giardino che nel XVI secolo era famoso in Europa per la raccolta di piante esotiche. Fu fatto costruire tra il 1521 e il 1532 da Alessandro Vitelli e dalla consorte, Paola dei Rossi di San Secondo Parmense,
PINACOTECA COMUNALE
 Seconda in Umbria, per importanza di opere custodite, alla sola Galleria Nazionale di Perugia, conserva capolavori di Maestro da Castello, Luca Signorelli, Raffaello, Andrea e Giovanni Della Robbia, Ghiberti, Ghirlandaio, Raffaellino del Colle, Pomarancio, Santi di Tito e sottolinea il talento decorativo di Cristofano Gherardi e di Cola dell’Amatrice sin dallo scalone splendidamente affrescato con ricca e complessa figurazione a carattere mitologico e allegorico.
CHIESA DI SAN DOMENICO CHIESA DI SAN DOMENICO
 Di imponente mole gotica, la chiesa monumentale (completata nel 1424) ha un’ampia struttura ad una sola navata. Sul fianco sinistro c’è la torre campanaria e, poco distante, un edificio che conserva tre archi in cotto su colonne ottagonali in pietra del trecentesco battistero. Di gran pregio il portale. Di severo e coinvolgente impatto, l’immenso spazio interno con soffitto a capriate con alti pilastri poligoni che sostengono le volte a crociera dell’abside. Numerosi gli affreschi
CHIOSTRO DI SAN DOMENICO
 Caratterizzato dal duplice ordine di arcate sovrapposte. Sul lato est, sopra il tetto della loggia secentesca si conserva parte del coronamento originario del convento. Sotto le arcate inferiori si aprono due grandi trifore che con la porta trilobata danno luce alla trecentesca Sala capitolare. Delle 42 lunette, cinque sono attribuite allo Sguazzino, nato a Città di Castello nel 1593.PIAZZA GABRIOTTI
 Piazza Gabriotti, dove sorgono Duomo e Palazzo Comunale, costituisce uno dei biglietti da visita di più alta immagine della città: lo si scopre in tutto il suo fascino percorrendo la scala mobile che collega il Parco Ansa del Tevere con il Giardino del Cassero, antica rocca dell’acropoli ridotta a bastione, posto proprio davanti la facciata principale della Cattedrale.
 Il Palazzo del Comune (detto anche Palazzo dei Priori) è opera di Angelo da Orvieto ed è tra le più insigni sedi municipali umbre.
TORRE CIVICA  Costruito dal 1322 al 1338 (e parzialmente ultimato con il primo ordine di splendide bi-fore nel 1338) un tempo riccamente affrescato all’interno. L’elegante fattura e la severa mole bugnata preludono, pur in età medievale, all’aspetto dei palazzi toscani rinascimentali. Il tempo ha messo a dura prova la tenuta della pietra arenaria in conci dimensionati e disuguali, cosiccome delle decorazioni delle cornici e dei capitelli.
TORRE CIVICA
 Di suggestivo aspetto prismatico (sec. XIII), la Torre civica conserva murati alcuni stemmi di pietra e la traccia dell’affresco che i Priori commissionarono a Luca Signorelli nel 1474. Simbolo del potere comunale (fu anche adibita a carcere) la Torre è nota come “Torre del Vescovo”, perché unita a Palazzo Vescovile (più volte riedificato sino all’attuale forma settecentesca).
CATTEDRALE DI SAN FLORIDO CATTEDRALE DI SAN FLORIDO
 La Cattedrale, edificata nella forma attuale in pieno Rinascimento (laddove vi era una chiesa sin dal 1012) sorge sul luogo di sepoltura del santo vescovo Florido, patrono della città. La Cattedrale conserva lontane origini romaniche e tracce del rifacimento gotico specie nella fiancata nord di cui rimane splendida testimonianza il Portale, ornato da raffinati bassorilievi, che si apre sulla settecentesca scalinata recentemente restaurata.